Gli anni passano, il Superbonus resta. Seppur con delle novità rispetto al 2022.
Come ormai noto, infatti, dal 2023 l’aliquota della detrazione sarà differenziata a seconda dei casi, rimanendo al 110% in presenza di certe condizioni. In assenza di esse, invece, essa subirà un décalage, scendendo al 90%.
Per i condomini, la detrazione resta al 110% se sussistono i seguenti presupposti:
- deliberazione dei lavori da parte dell’assemblea entro il 18 novembre 2022 e presentazione della CILAS entro il 31 dicembre 2022;
- deliberazione dei lavori dal 19 al 24 novembre 2022 e presentazione della CILAS entro il 25 novembre 2022;
- presentazione della richiesta del titolo abilitativo per la demolizione e ricostruzione entro il 31 dicembre 2022.
In tali casi, l’amministratore di condominio deve attestare le date delle delibere con apposita dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Per i fabbricati fino a 4 unità immobiliari, la detrazione resta al 110% se la presentazione della CILAS è stata effettuata entro il 25 novembre 2022 o se la richiesta del titolo abilitativo per la demolizione e ricostruzione è stata presentata entro il 31 dicembre 2022.
Nuovo capitolo anche in tema di crediti fiscali. Pur essendo il mercato delle cessioni bloccato e pur essendo le imprese impossibilitate a monetizzare il credito, la norma prevede che si possa ancora scegliere lo sconto in fattura o la cessione del credito.
La novità 2023 consiste nel fatto che i passaggi per la cessione del credito da parte di soggetti qualificati non saranno più 4 ma 5.
Se nel 2022 si potevano operare 2 cessioni a seguito della prima, ora si possono effettuare 3 cessioni verso banche, intermediari finanziari e assicurazioni. Il trasferimento ultimo sarà effettuato dalle banche ai clienti con Partita IVA. Questi ultimi, dopo aver acquistato il credito, non potranno più cederlo.