Ridurre le emissioni di gas a effetto serra, diminuire il consumo di energia nel settore edile entro il 2030, rendere tale consumo climaticamente neutro entro il 2050.
Questi i tre obiettivi della direttiva dell’Unione Europea - Energy performance of building direttive (Epbd) - concernente le performance energetiche del patrimonio immobiliare. Il primo sì alle nuove norme è arrivato oggi, 9 febbraio, dalla Commissione per l’Industria e l’Energia del Parlamento Europeo.
Secondo le disposizioni UE, gli edifici residenziali dovranno raggiungere livelli minimi di prestazione energetica: è richiesta la classe E entro il 2023 e la classe D entro il 2033. Stando alle stime Enea, 11 milioni di abitazioni (il 74%) dovrebbero procedere all’adeguamento al fine di giungere alla classe energetica D.
Dopo questa prima decisione, si attende a marzo l’esame in Plenaria al quale farà seguito il negoziato tra Parlamento, Commissione e Consiglio. Nel corso dell’iter, dunque, potranno subentrare modifiche e novità rispetto al testo attuale della direttiva.