Competenze sempre più diversificate, forma mentis sempre più manageriale e strumenti sempre più all'avanguardia. Queste le tre caratteristiche indispensabili per l'amministratore di condominio di un futuro ormai prossimo.

In un mondo che va veloce, non ci si può permettere di restare indietro. Il rischio, infatti, è quello di auto escludersi dal mercato.

L'amministratore di condominio, in quanto professionista, è costretto continuamente a evolversi e rinnovarsi per correre allo stesso ritmo serrato di un contesto condominiale dinamico, dove le stesse famiglie che vi abitano vivono al passo con la contemporaneità, fatta di nuove tecnologie e una costante necessità di interconnesione.

In tale situazione, l'amministratore diventa un vero e proprio manager condominiale, in altre parole un Building Manager.

Il Building Manager è una figura professionale con conoscenze giuriche, tecniche e contabili che si occupa non solo di amministrare il condominio ma di gestire e controllare l'edificio, rispondendo alle esigenze più disparate dei condòmini.

In misura sempre maggiore, infatti, il condòmino ha bisogno non solo di velocità e tecnologia per essere sempre informato e interconnesso con l'amministratore e gli altri inquilini, ma necessita anche di benessere, inteso come uno standard più elevato della qualità della vita.

In quest'ottica, il condominio del futuro procede incessantemente verso la messa a disposizione di servizi condivisi, come la baby sitter, la biblioteca, l'asilo per bambini, la lavanderia e numerose altre prestazioni condominiali.

In tale contesto, l'amministratore di condominio, inteso come Building Manager, dovrà sviluppare una forma mentis aperta all'innovazione e accrescere il proprio bagaglio di competenze non solo tecniche (hard siìkills) ma anche personali (soft skills).

Tra le doti personali, egli dovrà senz'altro sviluppare una forte empatia.

L'automazione e l'intelligenza artificiale stanno a poco a poco prendendo il posto dell'uomo in svariati ambiti e numerosi processi. L'unico strumento per distinguersi, dunque, è la capacità di entrare in connessione con l'altro, instaurando un rapporto autentico basato sulle emozioni e quindi sull'empatia, che è ciò che distingue l'essere umano dalla macchina. Partecipare attivamente ed emotivamente alle scelte condominiali può fare la differenza.

Inoltre, il Building Manager dovrà possedere ottime doti comunicative.

A questo proposito, Conhive nel corso del 2023 ha organizzato due cicli di eventi formativi specificamente formulati per gli amministratori di condominio (Clicca qui per leggere un riassunto del PRIMO CORSO e del SECONDO CORSO). Una buona comunicazione è alla base di ogni relazione umana e, a maggior ragione, è imprescindibile per un professionista che deve confrontarsi ogni giorno con condòmini, fornitori, banche ed enti pubblici.

In terzo luogo, necessario sarà lo sviluppo di buone capacità organizzative e di gestione del tempo.

Programmare, procedurizzare e ordinare le attività secondo il grado di importanza dell'attività permette di lavorare secondo una schema logico e tracciabile, riducendo al minimo le inutili perdite di tempo.

Chiaramente, restano escluse dalle procedure tutte quelle situazioni che richiedono interventi urgenti o non programmabili. Ed è in questi casi che deve entrare in gioco un'ulteriore fondamentale dote, quella del problem solving.

Infine, l'amministratore del futuro deve possedere una visione manageriale e deve seguire una mission da trasferire non solo ai suoi collaboratori all'interno della sua azienda, ma anche ai condòmini all'interno dei suoi condomìni, in modo da poter viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda.

Quanto agli strumenti utili a svolgere il mestiere in maniera pratica, veloce e tecnologica, il Building Manager deve tessere le giuste relazioni e instaurare proficue sinergie con società specializzate, come Conhive, che tutelino le responsabilità dell'amministratore e ne semplifichino tutte quelle attività e tutte quelle procedure che richiedono un ingente dispendio di tempo e denaro.

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