Comunità Energetiche Rinnovabili, tutte le novità del nuovo decreto 2024

5 Febbraio 2024

Il 23 gennaio 2024 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) n° 414 del 7 dicembre 2023, il cosiddetto “Decreto CER”.

Scopo della nuova normativa – che persegue gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 – è quello di incentivare e disciplinare la costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili e lo sviluppo dell’autoconsumo energetico.

Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili e chi può costituirle

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono dei gruppi di persone che si uniscono al fine di autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili.

Esse sorgono per donare ai membri della comunità benefici ambientali, economici e sociali.

Due sono gli obiettivi ultimi delle CER:

- la decarbonizzazione al 2030;

- la sicurezza energetica dell’Italia.

 

Possono costituire una CER:

- cittadini

- enti locali

- associazioni

- condomini

- terzo settore

- cooperative

- enti religiosi

- piccole e medie imprese

I benefici e le agevolazioni per chi costituisce una CER

Costituire una Comunità Energetica Rinnovabile comporta una serie di benefici per i propri membri.

Essi, infatti, saranno in grado di autoprodurre energia da fonti rinnovabili cosicché si ridurranno i costi dell’energia stessa sia per i cittadini sia per le imprese. Ciò comporta, conseguentemente, un beneficio economico generale per tutto il territorio, che si traduce in nuove vantaggiose opportunità.

Il nuovo decreto pubblicato dal MASE, al fine di promuovere lo sviluppo delle CER, ha previsto una serie di agevolazioni economiche per coloro che decideranno di costituirle.

Tali agevolazioni sono così suddivise: Incentivo in Tariffa e Contributo a Fondo Perduto.

Incentivo in tariffa

Questa misura è rivolta a tutto il territorio nazionale, dai piccoli comuni alle città metropolitane e comporta un consistente risparmio sui costi energetici per chi costituisce una CER. Essa prevede una tariffa incentivante sull’energia condivisa e la potenza massima agevolabile è di 5 GW entro il 31 dicembre 2027. La tariffa incentivante prevede un periodo di diritto con decorrenza dalla data di entrata in esercizio dell’impianto pari fino ai 20 anni.

Contributo a fondo perduto

Possono accedere a questo contributo, fino al 40% dell’investimento, i territori dei comuni sotto i 5 mila abitanti. A finanziare la misura saranno i fondi del PNRR, pari a 2,2 miliardi di euro. La potenza agevolabile è di almeno 2 GW fino al 30 giugno 2026.

Le due agevolazioni sopra esposte sono cumulabili.

I requisiti per l'accesso alla tariffa incentivante

Possono accedere all’incentivo CER, sistemi di autoconsumo collettivo e sistemi di autoconsumo individuali da fonti rinnovabili che presentino i seguenti requisiti:

  1. Potenza massima del singolo impianto, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 MV;
  2. Le CER risultino costituite alla data di presentazione della domanda di accesso agli incentivi;
  3. Gli impianti di produzione e i punti di prelievo sono connessi alla rete di distribuzione tramite punti di connessione facenti parte dell’area sottesa alla medesima cabina primaria;
  4. Le CER assicurino- completa, adeguata e preventiva informativa a tutti i consumatori finali sui benefici loro derivanti dall’accesso alla tariffa e rendicontazione annuale dei benefici conseguenti all’applicazione della tariffa premio;
  5. In caso di superamento di determinate soglie di condivisione dell’energia, destinazione dei benefici economici conseguenti a membri o soci delle CER diversi dalle imprese e/o utilizzo dei medesimi per finalità sociali aventi ricadute sui territori ove sono ubicati gli impianti.

La tariffa incentivante: alcune specifiche

La tariffa incentivante si compone di una parte fissa e di una parte variabile.

La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto; la parte variabile varia in funzione del prezzo di mercato dell’energia.

La tariffa incentivante aumenta al diminuire della potenza degli impianti e al diminuire del prezzo del mercato dell’energia.

 

È inoltre prevista una maggiorazione tariffaria per gli impianti ubicati nel Centro e Nord Italia.

I requisiti per l'accesso al contributo a fondo perduto

Posso richiedere il contributo a fondo perduto le CER con le seguenti caratteristiche:

- Risultino costituite alla data di presentazione della domanda di accesso al contributo in conto capitale;

- Potenza massima del singolo impianto, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 MV;

- Avvio dei lavori successivo alla data di presentazione della domanda di contributo;

- Possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, ove previsto;

- Possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva, ove previsto;

- Connessione degli impianti di produzione e dei punti di prelievo facenti parte le CER connessi alla rete di distribuzione sottesa alla medesima cabina primaria;

- Riconoscimento del contributo entro il 31 dicembre 2025;

- Entrata in esercizio entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026.

Le spese ammissibili al contributo

- Realizzazione di impianti a fonti rinnovabili;

- Fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;

- Acquisto e installazione di macchinari, impianti e attrezzature hardware e software

- Opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;

- Connessione alla rete elettrica nazionale;

- Studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari;

- Progettazioni, indagini geologiche e geotecniche;

- Direzione lavori e sicurezza;

- Collaudi tecnici e/o tecnico amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto.

Come accedere alle agevolazioni

I soggetti che vogliano costituire una Comunità Energetica Rinnovabili dovranno:

1. Individuare un’area idonea alla realizzazione dell’impianto;

2. Fondare una CER mediante Statuto o atto costitutivo che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali;

3. Richiedere in via facoltativa e preliminare al Gestore Servizi Energetici (GSE) l’ammissibilità del progetto all’incentivo;

4. Ottenere l’autorizzazione a installare e connettere l’impianto alla rete

5. Richiedere l’incentivo

La presentazione della domanda di incentivazione al GSE va presentata entro 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti.

Condividi questo articolo su:

Richiedi la prima verifica gratuita

Contattaci subito
Copyright © 2024 - HIVE GROUP S.P.A.
chevron-downchevron-leftchevron-right
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram