Case Green: i commercialisti italiani forniscono una analisi della Direttiva UE

24 Gennaio 2025

Il 20 gennaio 2025, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) di concerto con la Fondazione Nazionale dei Commercialisti (FNC) ha redatto un documento che rappresenta il primo esame della Direttiva “Prestazione energetica nell’edilizia” e meglio conosciuta come “Direttiva case green”, entrata in vigore il 29 maggio 2024.

Tale relazione ha lo scopo di fornire una analisi che consenta anche ai non addetti ai lavori di avere un quadro generale delle disposizioni contenute al suo interno.

Dopo un primo excursus sugli interventi effettuati dal 2015 dall’Unione Europea per contrastare i cambiamenti climatici connessi alle emissioni di gas serra, lo studio analizza, in primo luogo, gli obiettivi della Direttiva UE:

- ridurre il consumo energetico degli edifici e le loro emissioni di gas serra

- raggiungere la neutralità climatica entro il 2050

Gli Stati membri dovranno recepire la Direttiva entro 24 mesi dalla sua entrata in vigore, nel corso dei quali ciascun governo potrà individuare in autonomia il percorso da seguire per perseguire lo scopo.

Al fine di raggiungere questi risultati:

- tutti gli edifici di nuova costruzione, a partire dal 1° gennaio 2023, dovranno essere a “emissioni zero”

- per gli edifici esistenti si prevederà un piano di ristrutturazione nazionale

Sono previste esenzioni per le seguenti categorie di fabbricati:

- fabbricati di proprietà delle forze armate o del governo centrale e destinati a scopi di difesa nazionale,

- luoghi di culto

- fabbricati temporanei con un tempo di utilizzo non superiore a due anni

- siti industriali

- edifici residenziali usati per meno di quattro mesi all’anno o per un periodo di tempo limitato dell’anno e con un consumo energetico previsto inferiore al 25% del consumo

- fabbricati indipendenti con una superficie calpestabile totale inferiore a 50 metri quadrati

 

Cosa sono gli edifici a emissioni zero?

Gli edifici "a emissioni zero", ai fini della Direttiva:

- non generano emissioni in loco di carbonio da combustibili fossili

- hanno la capacità di reagire ai segnali esterni e di adattare il proprio consumo nonché la generazione di stoccaggio di energia

- devono avere una soglia massima di domanda di energia, fissata dai singoli stati

- devono avere emissioni operative di gas a effetto serra non superiori a una soglia massima stabilita dai singoli stati

Edifici di nuova costruzione

Gli edifici di nuova costruzione dovranno rispettare le caratteristiche previste per gli “edifici a emissioni zero” a partire:

- dal 1° gennaio 2028 per gli edifici pubblici

- dal 1° gennaio 2030 per tutti gli altri edifici

Entro il 1° gennaio 2027 gli Stati membri dovranno:

- predisporre una tabella di marcia per l’introduzione dei valori limite del GWP (potenziale di riscaldamento globale nel corso del ciclo di vita dell’edificio)

- fissare gli obiettivi per gli edifici di nuova costruzione a partire dal 2030

Edifici esistenti

Tutti gli edifici esistenti dovranno soddisfare i requisiti minimi di prestazione energetica, per quanto tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile.

In caso di ristrutturazioni importanti occorrerà incoraggiare la diffusione di sistemi alternativi ad alta efficienza.

L’efficientamento energetico dovrà essere gradualmente implementato secondo un preciso calendario. Esso avviene attraverso l’individuazione di norme minime di prestazione energetica per gli edifici non residenziali e di una tabella di marcia per la ristrutturazione progressiva degli edifici residenziali.

Le norme minime di prestazione energetica devono garantire che tutti gli edifici non residenziali siano al di sotto della soglia del 16% entro il 2030 e della soglia del 26% entro il 2033.

Per quanto riguarda gli edifici residenziali, ogni Stato, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Direttiva, stabilirà una “traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare” per trasformare il parco immobiliare nazionale a emissioni zero entro il 2050.

Questi obiettivi devono garantire che:

- entro il 2030 il consumo medio di energia primaria diminuisca di almeno il 16% rispetto al 2020

- entro il 2035 il consumo medio di energia primaria diminuisca di almeno il 20-22% rispetto al 2020

- entro il 2040 e successivamente ogni 5 anni, il consumo medio di energia primaria sia equivalente o inferiore a un valore determinato a livello nazionale.

Strumenti economico-finanziari

Il documento redatto dal CNDCEC e dalla FNC fornisce, altresì, un’analisi delle politiche industriali e finanziarie per raggiungere lo scopo previsto dalla Direttiva.

L’analisi prevede che la ristrutturazione degli edifici dovrà procedere a un tasso annuo di almeno il 3%. Le norme minime di prestazione energetica dovrebbero inoltre essere accompagnate da politiche volte a rafforzare le competenze dei lavoratori nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni e, al contempo, politiche industriali nazionali per la produzione su vasta scala di elementi edilizi prefabbricati per la ristrutturazione degli edifici adattabili a livello locale.

Sul piano finanziario occorrerà promuovere:

- misure finanziarie adeguate, con particolare riguardo alle famiglie vulnerabili

- assistenza tecnica

- regimi di finanziamento integrato

- azioni per eliminare divergenze di interessi

Occorrerà creare sportelli unici indipendenti che offrano gratuitamente servizi integrati di ristrutturazione energetica ai quali possano rivolgersi tutti i soggetti, compresi i proprietari delle abitazioni, gli operatori amministrativi, finanziari ed economici.

 

Per leggere il documento completo, clicca qui https://www.conhive.it/wp-content/uploads/2025/01/Direttiva-case-green.pdf

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